No pain. The world is a wonderful whisper for those who can listen, if necessary in silence.

20110603

i diari del vampiro


The Vampire Diaries - di Kevin Williamson - Stagione 2 (22 episodi; The CW) - 2010/2011

Probabilmente, il motivo è che non ho più una vita sociale. Più ci penso, e più mi convinco che solo questo può essere il motivo che mi porta a continuare a vedere The Vampire Diaries, nonostante le critiche statunitensi abbiano trovato che la seconda stagione sia migliore della prima. Magari sarà pure il motivo per cui non è il mio lavoro, quello del critico.
Poi, in un rigurgito di autostima, cerco un altro motivo. E lo individuo sempre nella figura ormai (da me) mitizzata di Nina Konstantinova Dobreva, meglio nota come Nina Dobrev, che, lo posso dire, nel caso foste arrivati a leggere questa cosa vuol dire che lo sapete, in questa seconda stagione ha due ruoli, visto che Katherine Pierce (In realtà Katerina Petrova, nata in Bulgaria - come la Dobrev! Che geni! - nel quindicesimo secolo), la sosia della protagonista, Elena Gilbert, è tornata apparentemente per rimanere, e per creare scompiglio nella ormai non più tranquilla cittadina (ex) modello di Mystic Falls.
La serie va avanti per continui ribaltamenti, morti e resurrezioni, creazioni di incantesimi e rottura degli stessi, affastellamento di una quantità di nuove regole, nuovi personaggi, nuove gerarchie non appena si pensa di aver compreso quella in atto. Gli attori sono tutti bellocci, potrebbero tranquillamente sfilare in passerella, le attrici non proprio teenager sono tutte MILF. Tutti sono alla moda, tranne forse, i fratelli Salvatore, che sembrano sempre usciti da Grease.
Non mancano i lupi mannari, naturalmente. Ormai abbiamo capito che se ci sono i vampiri, ci sono anche i werewolves: qui c'è pure una spiegazione. Non riesco a spiegare bene perché, ma ogni cosa che in altri serial sovrannaturali convince un minimo, pur non avendo senso, qua fa ridere.
Una nota positiva c'è: forse hanno capito che la musica va tenuta un pochino più bassa, e magari far sentire i dialoghi (seppure non siano intellettualmente elevati).
Vi ho avvertiti. Io non ci posso fare niente, sono condannato a vedere The Vampire Diaries fino alla fine: impossibile che la protagonista muoia. Soprattutto se ha due ruoli.

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